Il valore dell’istruzione
Durante le attività di accoglienza le classi terze hanno visto un film del regista Pascal Plisson intitolato “Vado a scuola”. Il documentario presenta le storie di quattro alunni costretti ad affrontare innumerevoli e pericolosi ostacoli (distanze enormi da attraversare, serpenti, elefanti, banditi) per raggiungere la scuola. I protagonisti, provenienti da differenti angoli del pianeta, sono uniti dalla stessa sete di conoscenza. Questo lavoro ci ha fatto riflettere su quanto noi siamo fortunati perché siamo vicini alla nostra scuola e la possiamo raggiungere senza pericoli. Ma soprattutto ci siamo resi conto che noi possiamo ricevere un’istruzione (e troppo spesso ci lamentiamo) a differenza di moltissimi ragazzi che non potranno mai realizzare i loro sogni. Abbiamo anche provato a immaginare di essere uno dei protagonisti del film scrivendo alcune pagine di diario. Ecco alcuni esempi.
Giorgio Brignoli
Kenya, 14 settembre 2015
Caro diario,
sono sempre il tuo caro vecchio Jackson e ti voglio raccontare la mia giornata. Ieri sera ho scavato nella sabbia per trovare l’acqua da mettere nelle taniche bianche da usare durante il tragitto per andare a scuola. Oggi mi sono svegliato alle 5.30 del mattino, ho fatto colazione, ho indossato la divisa scolastica (maglioncino e pantaloni) e sono uscito in compagnia di mia sorella Salomè di 8 anni. Siamo partiti alle 5.40 per non arrivare in ritardo: abbiamo ben 2 ore di cammino e 15Km da percorrere! Lasciati alle nostre spalle il villaggio di capanne e salutati i nostri genitori, ci siamo diretti verso una collinetta per osservare meglio il percorso da fare. Abbiamo camminato, camminato e camminato ancora a lungo, quando ad un tratto abbiamo sentito i pericolosissimi elefanti e abbiamo cominciato a correre spaventati! Salomè è caduta e ha perso la sua acqua! Siamo riusciti a nasconderci in una buca e mentre ci riposavamo le ho sbucciato un fico d’india. Abbiamo aspettato un po’ e siamo ripartiti con fatica perché eravamo stanchi e ci facevano male le gambe. Dietro una collinetta potevamo vedere la scuola, eravamo davvero felici! Siamo arrivati in tempo per la cerimonia dell’alzabandiera e poi ci siamo diretti in classe per la lezione. Il professore subito dopo l’appello ci ha ringraziato tutti per essere ritornati, in particolare proprio me, perché sono quello che abita più lontano e corre il rischio di essere attaccato dagli elefanti.
Un grande saluto, a presto
Jackson (Mattia Podavitte)
Marocco, 30 Settembre 2015
Carissimo diario,
eccomi qua, dopo l’ennesima faticosa giornata, a narrarti delle mie avventure scolastiche. Fortunatamente oggi è mercoledì, quindi mi è stato risparmiato il lungo tragitto che devo compiere ogni lunedì, un percorso di 22 km per un tempo di 4 ore circa. Per non parlare delle salite montane e delle stradine impervie che equivalgono ad una bella sudata di inizio settimana! Almeno non sono sola, mi fanno compagnia due mie care amiche, anche loro studentesse della mia scuola. Vorrei parlarti di questa giornata che ora volge al termine. Questa mattina mi sono svegliata nel mezzo di una discussione tra le mie compagne di dormitorio, le quali si lamentavano del fatto di dover indossare la divisa scolastica. Io ero troppo preoccupata per partecipare a questi dibattiti insensati, così mi sono alzata e dopo essermi stiracchiata mi sono sistemata i capelli, lavata la faccia e infine mi sono infilata la camicia candida obbligatoria. Perché ero preoccupata? Oggi ci sarebbe stata la prova di ingesso sulla lettura cantata di diverse poesie, cosa che non mi riesce particolarmente bene. Senza dire una parola sono uscita dalla stanza armata di libri e arrivata in classe ho iniziato il ripasso dei passi principali. L’insegnante poteva leggere il terrore nella mia espressione e tutti mi osservavano perplessi. Le due ore sono passate lentamente tra una lettura e l’altra, mentre la prof si complimentava oppure rimproverava gli alunni in base alla loro preparazione. Nel mio caso mi ha fatto ripetere più volte gli errori commessi, ma nel complesso ho superato la prova in modo brillante! Evviva! Dopo tre lunghe ore è arrivata la pausa pranzo e il menù del giorno proponeva del tajine. Le lezioni di inglese, matematica e geografia sono state come sempre interessanti, e poi…nulla di nuovo: cena, spazio libero e coprifuoco alle 22. In questo momento sto riflettendo sulla mia vita e mi sento molto fortunata perché io vado a scuola! Nel mondo ci sono ragazzini più fortunati di me, loro non sono lontani da scuola e si spostano rapidamente con i mezzi pubblici, ma esistono anche persone ancora più sfortunate di me! L’istruzione è tutto! L’istruzione permette di realizzare i sogni di ognuno di noi!
Buonanotte, sogni d’oro e d’argento.
Zahira (Letizia Zaminelli)